Focus Teams

L’incessante innovazione tecnologica abbinata alla crescente complessità e continua evoluzione di ogni settore del diritto richiedono al mondo dei servizi legali di elaborare nuove soluzioni organizzative per soddisfare le sempre più articolate e peculiari esigenze dei Clienti. Il modello oggi dominante, anche in ambito internazionale, che vede i professionisti raccolti in dipartimenti distinti e divisi per macro-aree giuridiche, rischia di essere in taluni casi troppo rigido e non del tutto adeguato per rispondere alle esigenze ed ai ritmi di lavoro di un mondo economico molto dinamico, iper-tecnologico ed in costante evoluzione.
Da qui l’impulso a creare all’interno dello Studio dei gruppi di lavoro più snelli ed agili rispetto ai tradizionali dipartimenti, battezzati come “Focus Teams”, capaci di far convergere esperienze, competenze, aggiornamento e professionalità verso la risoluzione delle questioni di ordine pratico e operativo più avanzate anche su campi del diritto vergini o quasi inesplorati. Un passo in avanti per rendere moderna, più immediata e financo più semplice la fruizione dei servizi legali che i Clienti cercano dallo Studio.
I Focus Teams garantiscono infatti una maggiore precisione nelle risposte al Cliente il quale viene a sua volta facilitato nelle individuazione dei professionisti in grado di evadere richieste iper-specialistiche sotto il profilo giuridico ed operativo.
Tale sinergia tra lo Studio ed i Clienti si sviluppa anche mediante un’interazione tra i vari poli di competenza e di esperienza che compongono i Focus Teams potendo contare ciascuno di essi sui più evoluti ed aggiornati strumenti informatici oggi a disposizione in ambito giuridico.

Al fenomeno sempre più familiare delle criptovalute e delle monete digitali (Bitcoin per tutte) è sottesa la vera rivoluzione connessa all’avvento della tecnologia blockchain e in generale della D.L.T. (Distributed Ledger Technology), la cui conoscenza è meno diffusa.
La tecnologia legata alle D.L.T., di cui blockchain è l’esempio più noto, nonché gli elementi che con essa si integrano (smart contract, cripto valute, utility token ecc.), sintetizzano tutti i requisiti del cambiamento: una tecnologia innovativa, versatile, con numerose possibilità di applicazione e alti potenziali di sviluppo, capace di rendere velocemente obsolete tutte le precedenti e affermate modalità di diffusione e scambio di valore e di informazioni.
Le potenzialità e le applicazioni di queste soluzioni sono vastissime, soprattutto nei campi e nelle transazioni in cui assume un ruolo fondamentale la fiducia (fiducia del consumatore nei confronti del produttore e della filiera produttiva, fiducia tra parti di un contratto, eccetera).
Non è un caso quindi che si stia assistendo alla rapida diffusione degli smart contracts (per l’identità digitale, per la gestione e tracciabilità della filiera produttiva, per il settore assicurativo) potenzialmente in grado di superare tutte quelle relazioni tra parti contrapposte caratterizzate dalla presenza di intermediari.
Al di là delle definizioni fissate all’art. 8-ter del D.L. n. 135/2018, la mancanza di una disciplina organica sia nazionale che eurounitaria si traduce in una vera e propria lacuna normativa di settore, inevitabilmente foriera di dubbi e timori, non ultimo sul piano giuridico e tributario.
Lo Studio mette quindi a disposizione un gruppo di lavoro dedicato al supporto dei Clienti che intendano sviluppare il proprio business attraverso l’utilizzo di tali nuovi strumenti.
Il team, composto da Matteo Rossomando (Equity Partner) e da Antonio Miele (Senior Lawyer), offre una gamma di servizi di consulenza e assistenza, in grado di fornire risposte concrete e affidabili alle varie incertezze di natura legale che possano emergere nell’approcciare la materia, con possibilità di coinvolgere figure professionali di particolare esperienza sul piano tecnico-applicativo che collaborano con lo Studio.

Il D.L. 19 maggio 2020, n. 34 c.d. “Rilancio” convertito in Legge n. 77/2020 in merito agli incentivi per l’efficientamento energetico (c.d. “Superbonus 110%”, “sisma bonus”, fotovoltaico) consente alle imprese – in particolare General Contractors – ai condomini e ai privati di eseguire i lavori di manutenzione straordinaria in termini economici vantaggiosi, fornendo nuova linfa al settore edilizio in quanto incentiva l’esecuzione di interventi di trasformazione massiccia delle prestazioni energetiche e di riduzione del rischio sismico per il patrimonio urbanistico italiano.
L’agevolazione fiscale è particolarmente vantaggiosa, oltre che per la rilevante aliquota del 110%, perché 1) compre un ampio spettro di interventi (isolamento termico delle superfici, sostituzione di impianti di riscaldamento, adeguamento sismico); 2) ha la capacità di attrarre alle stesse condizioni agevolative anche altri interventi (es. sismabonus, acquisto e posa di finestre comprensive di infissi, fotovoltaico, barriere architettoniche) costituendo così un unico pacchetto di opere modulato in base alle esigenze del condominio o dell’edificio unifamiliare o plurifamiliare; 3) prevede quali modalità di accesso al beneficio, in alternativa all’utilizzo diretto sia la cessione del credito sia lo sconto in fattura immediato con cessione del credito.
Per consentire ai possibili beneficiari (condomini o privati) nonché alle imprese del settore edile di sfruttare al meglio i vantaggi forniti dal Superbonus 110% e prevenire le criticità fiscali e legate alla responsabilità professionale fra i vari soggetti, lo Studio mette a disposizione dei Clienti un gruppo di lavoro dedicato. Il team, composto dagli avvocati David Colombini (Equity Partner) e Ivan Libero Nocera (Of Counsel), offre un’attività di consulenza ed assistenza legale che, grazie alle esperienze e conoscenze multidisciplinari relativi ai bonus fiscali nell’edilizia nonché nei settori del diritto dell’impresa, del diritto condominiale e del diritto contrattuale, consente di operare al meglio in una materia complessa costantemente oggetto di riforme.

Con il D.lgs n. 199/2021, entrato in vigore il 15 dicembre scorso, il Legislatore italiano ha dato definitiva attuazione alla direttiva UE 2018/2001 sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, concretizzando un passaggio chiave nel processo di transizione energetica, in coerenza con gli obiettivi comunitari del Green New Deal.
Nell’ambito dell’energia da fonti rinnovabili, sui quali aspetti generali lo Studio ha costituto a disposizione dei propri Clienti un Focus Team dedicato, un argomento di particolare interesse è rappresentato dalla C.E.R. – Comunità di Energia Rinnovabile (già disciplinata in via transitoria dall’art. 42-bis del D.L. n. 162/2019 come convertito in L. n. 8/2020). La C.E.R. è un’aggregazione di utenti finali di energia elettrica (utenti domestici, PMI anche agricole, Enti territoriali e autorità locali, Enti di ricerca e formazione, Enti religiosi; Enti del terzo settore e di protezione ambientale) che ha lo scopo di generare benefici economici, ambientali e sociali ai membri e al territorio in cui essi si collocano.
La disciplina di riferimento, alla quale seguiranno ulteriori disposizioni di natura regolamentare attese nel breve e medio periodo, richiede (e richiederà) un approccio multidisciplinare sia sotto il profilo interno, che interessa la costituzione e strutturazione della C.E.R., sia sotto il profilo esterno per la sua successiva operatività.
Per affiancare i propri Clienti in tale ambito specifico, al contempo complesso e in costante divenire, lo Studio ha costituito un gruppo di lavoro dedicato, composto dagli avvocati Francesca Dealessi (Equity Partner), Andrea Lanciani (Equity Partner), David Colombini (Equity Partner), Andrea Perino (Associate), e dalla commercialista Nicoletta Paracchini, (of Counsel), così da fornire consulenza ed assistenza legale ad ampio spettro.

La realtà giuridica del mondo degli affari è in costante evoluzione, interessata da continui cambiamenti legislativi, nazionali ed internazionali, e dalla corposa stratificazione di atti regolamentari emanati da autorità indipendenti, anche sovranazionali.
Per tale ragione, è sempre più frequente il rischio che i soggetti economici operanti all’interno di tale complessa realtà giuridica, quali gruppi societari, banche, multinazionali, imprenditori ed investitori in genere, riscontrino difficoltà nell’adeguarsi con rapidità a tali cambiamenti e a conformare la propria azione alla normativa di riferimento.
È sempre più sentita, dunque, l’esigenza di avvalersi di una consulenza legale, idonea, da un lato, a prevenire il rischio di comportamenti in violazione della normativa che comporterebbero danni economici e/o reputazionali e, dall’altro, a garantire un’efficace capacità di intervento nelle ipotesi in cui tali violazioni si siano verificate.
A tal fine, i professionisti dello Studio offrono un solido supporto all’operatore economico dalle prime fasi di risk assessment e gap analysis, finalizzate all’elaborazione di procedure, presidi e controlli aderenti alla specifica realtà societaria, nel rispetto del principio di proporzionalità.
Il team è composto da Andrea Grosso (Equity Partner) e Federico Rocca (Associate).

Il D.L. n. 118/2021, recante misure urgenti in materia di crisi d’impresa e di risanamento aziendale, ha introdotto a partire dal 15 novembre 2021 un nuovo strumento negoziale e stragiudiziale di ausilio alle imprese in difficoltà finalizzato al loro risanamento: la composizione negoziata per la soluzione della crisi d’impresa. L’intervento del legislatore si colloca nella crisi pandemica ed ha l’obiettivo di mitigarne gli effetti negativi.
Nel rinnovato contesto normativo che impone all’imprenditore la tempestiva adozione ed attuazione degli strumenti previsti dall’ordinamento per il superamento della crisi e il recupero della continuità aziendale, la composizione negoziata per la soluzione della crisi d’impresa ha l’obiettivo di superare la situazione di squilibrio prima che si arrivi all’insolvenza.
La procedura ad accesso spontaneo è incentrata sulla nomina dell’esperto incaricato di agevolare le trattative tra l’imprenditore, i creditori ed eventuali altri soggetti interessati, al fine di individuare una soluzione per il superamento della crisi ed il perseguimento del risanamento dell’impresa. Nel corso delle trattative l’imprenditore conserva la gestione dell’impresa. In caso di esito non positivo della procedura, il legislatore ha anche previsto per l’imprenditore la possibilità di presentare una proposta di concordato preventivo semplificato per la liquidazione del patrimonio.
Lo Studio, grazie alla consolidata esperienza nell’ambito della crisi di impresa, per il tramite di un team dedicato composto dagli avvocati Carlo Parvis (Equity Partner) ed Emiliano Camilla (Partner), offre attività di consulenza ed assistenza legale tanto agli imprenditori che intendano accedere alla composizione negoziata della crisi quanto agli esperti nominati per coadiuvarli nel loro ruolo.
In ragione dell’ampia varietà delle competenze di volta in volta richieste per l’assistenza dell’imprenditore in crisi, il team può attingere alle competenze multidisciplinari presenti all’interno dello Studio per fornire un sostegno completo al Cliente.

In un contesto economico – giuridico sempre più complesso, tutt’oggi connotato, in ambito nazionale, dalla significativa presenza di micro, piccole e medie imprese, il contratto di rete costituisce uno strumento polivalente e flessibile che consente agli aderenti di accrescere la propria capacità innovativa e competitività obbligandosi, sulla base di un programma comune, a collaborare, a scambiarsi informazioni o prestazioni o, ancora, ad esercitare in comune attività rientranti nell’oggetto della propria impresa.
Ampia è l’autonomia decisionale riconosciuta ai contraenti nella definizione dei contenuti del contratto e del programma comune. Molteplici, e in costante evoluzione, sono le problematiche giuridiche che il fenomeno delle reti di imprese richiede di risolvere.
In questo contesto lo Studio mette a disposizione dei Clienti un gruppo di lavoro dedicato che ha già costituito un ingente numero di reti di imprese sia in ambito civilistico che in ambito amministrativo.
Il team, composto dagli avv.ti Fabrizio Tarocco (Equity Partner) e Anna Casavecchia (Associate), offre un ampio e trasversale ventaglio di servizi di consulenza e assistenza legale, se del caso anche tramite il coinvolgimento di figure professionali di notevole esperienza provenienti da altri Focus Team.

Le valute virtuali rappresentano una delle più innovative e significative applicazioni della tecnologia digitale al settore finanziario e destano sempre maggior interesse, dando vita ad un intenso dibattito tecnico-giuridico anche al fine della compiuta individuazione della disciplina applicabile.
L’estrema versatilità dei c.d. token consente di riferirvi differenti funzioni: finalità di pagamento; acquisto di beni e servizi all’interno di un sistema chiuso; rappresentazione di diritti economici e/o amministrativi.
Gli operatori economici e finanziari interessati alla negoziazione ed attribuzione di tali strumenti, devono necessariamente confrontarsi con le problematiche giuridiche poste dall’assenza di un unitario quadro normativo di riferimento (con rilevanti implicazioni, ad esempio, in tema di diritto societario, diritto finanziario, diritto del consumo, diritto tributario e normativa antiriciclaggio) nonché con un contesto nazionale ed internazionale in rapida proliferazione e fermento.
In questo scenario in continua evoluzione, lo Studio mette a disposizione dei Clienti un gruppo di lavoro dedicato per approfondire le molteplici tematiche legate al c.d. “diritto delle criptovalute”.
Il team, composto dall’avv. Federico Restano (Equity Partner) e dall’avv. Andrea Perino (Associate), offre un ampio e trasversale ventaglio di servizi di consulenza e assistenza legale, se del caso anche tramite il coinvolgimento di figure professionali provenienti da altri Focus Team.

L’economia collaborativa (altresì nota come sharing economy), a livello mondiale, sta facendosi sempre più spazio mettendo in discussione modelli consolidati di produzione e consumo.
Una delle forme in cui lo spirito collaborativo e partecipativo si sta rafforzando anche in Italia con maggiore intensità, è rappresentata dal crowdfunding: una forma di finanziamento di progetti ed idee basato sulla grande potenzialità della rete di interconnettere gli individui.
Con il termine crowdfunding si indica il processo con cui più persone (“folla” o crowd) conferiscono somme di denaro (funding), anche di modesta entità, per finanziare progetti imprenditoriali o iniziative di diverso genere utilizzando siti internet (“piattaforme” o “portali”) sia gratuitamente sia ricevendo in cambio una “ricompensa”.
L’entrata in vigore il 10 novembre 2021 del nuovo Regolamento (UE) 2020/1503 relativo ai fornitori europei di servizi di crowdfunding è di spunto ad operatori, appartenenti al mondo economico, finanziario e legale, ciascuno per le  proprie specifiche competenze, per approfondire le tematiche di sviluppo e gli ambiti applicativi che tale strumento – divenuto ormai forma di finanziamento alternativo rispetto a quello rappresentato dalle banche o dagli altri intermediari finanziari – può offrire ai vari soggetti interessati nelle sue diverse declinazioni.
Il Regolamento – che prevede un ulteriore regime transitorio di un anno per le piattaforme che già prestano servizi di crowdfunding – punta ad uniformare la regolamentazione del settore per incentivare la prestazione transfrontaliera dei servizi di crowdfunding intervenendo sia sul piano del regime di autorizzazione delle imprese che li prestano sia sul piano delle regole di condotta, anche con l’introduzione di un framework comune per tutti i gestori delle piattaforme di crowdfunding.
Il Regolamento rappresenta dunque una scelta innovativa rispetto al quadro normativo nazionale, di cui al Regolamento CONSOB adottato con delibera n. 18592 del 26 giugno 2013 aggiornato con le modifiche apportate dalla delibera n. 21259 del 6 febbraio 2020, destinato ad incidere sui modelli di business operativi delle piattaforme italiane aprendo altresì il mercato agli operatori europei.
In questo scenario in continua evoluzione e caratterizzato da crescente attenzione per le molteplici possibilità di utilizzo dei servizi di crowdfunding lo Studio mette a disposizione dei Clienti, un gruppo di lavoro dedicato all’approfondimento delle molteplici tematiche legate alle varie tipologie di crowdfunding ed alle forme di utilizzo più aderenti alle loro specifiche necessità.
Il team è composto dagli avvocati Andrea Bernardini (Equity Partner) e Maria Cristina Ottavis (Senior Lawyer), i quali offrono consulenza ed assistenza legale su questi specifici temi.

In un mondo in costante internazionalizzazione, gli scambi economici ed interpersonali tra i Paesi sono diventati un vero e proprio punto nevralgico di ogni sistema giuridico. Conseguentemente, i capitali sono inevitabilmente chiamati a soggiacere ad una trasversalità e multidisciplinarietà di enorme complessità che, spesso, aggrava il lavoro di chi opera in questo contesto.
Per queste ragioni, il nostro Studio, volendo continuare ad offrire ai propri Clienti il servizio completo ed efficace di sempre, ha implementato la ricca tradizione di diritto commerciale e civile con i profili di diritto internazionale e consolare, dedicando un apposito focus team a presidio di tali esigenze.
Il team, composto da Fabrizio Tarocco (Equity Partner), assiste regolarmente imprenditori ed operatori economici multinazionali.

Negli ultimi anni il mondo dell’arte e quello del collezionismo hanno subito una radicale trasformazione: da un lato, il processo di digitalizzazione delle attività proprie di questi settori, al quale l’attuale pandemia ha impresso una significativa accelerata; dall’altro, la sviluppo di nuovi settori merceologici in risposta ai sempre più variegati interessi del pubblico. E così, da un mondo i cui principali protagonisti erano poche blasonate case d’aste, istituzioni museali, mercanti d’arte ed esperti collezionisti, si è passati a un mondo popolato da nuovi soggetti: dalle numerose case d’asta di più recente costituzione, alle piattaforme che consentono a vecchi e nuovi operatori di svolgere la propria attività a livello internazionale, guardando al mercato globale, agli utenti finali, spesso soggetti privati mossi dall’interesse per l’arte e il collezionismo, che, per la prima volta, con un semplice “click”, possono accedere a una quantità impressionante di informazioni e approfittare di opportunità di acquisto impensabili anche solo nel recente passato.
Questa repentina espansione del mercato impone a tutti i soggetti coinvolti di fare fronte a vecchie e nuove esigenze di tutela e ai professionisti del diritto di dare risposte adeguate a vecchi e nuovi quesiti. Si pensi, ad esempio, alla complessa ricostruzione, sul piano civilistico, del rapporto che lega committente, casa d’aste e aggiudicatario e alle numerose questioni pratiche la cui soluzione dipende da tale ricostruzione, alla protezione dei diritti degli artisti le cui opere vengano vendute in asta, alle interferenze alla circolazione delle opere d’arte derivanti dalla disciplina pubblicistica di tutela dei beni culturali. Ma si pensi anche alla problematicità di assicurare il rispetto dalla normativa comunitaria di tutela dei consumatori, all’esigenza di regolare il momento della partecipazione alle aste online o alla necessità di tenere conto dei profili transnazionali che inevitabilmente caratterizzano molte delle vendite che si svolgono su internet. Si considerino, poi, le difficoltà derivanti dalla necessità di delineare una disciplina di vendita valevole per categorie di beni eterogenee fra loro e talvolta nuove per il mercato, che risponda adeguatamente alle peculiarità di ogni settore merceologico (dai cimeli sportivi alle auto d’epoca, passando per i vini e i distillati di pregio, per giungere agli immobili e alle mirabilia et naturalia). Queste e altre questioni comportano la necessità per gli operatori del settore di usufruire di un adeguato supporto nell’organizzazione e nella contrattualizzazione della propria attività e di un’efficace assistenza nella gestione delle controversie che spesso insorgono fra i soggetti coinvolti.
Per rispondere a tali esigenze di tutela, lo Studio mette a disposizione una competenza di settore frutto di anni di esperienza nell’assistenza giudiziale e stragiudiziale di alcune primarie case d’asta nazionali e del personale interesse dei suoi soci e collaboratori per il collezionismo e per l’arte in generale, nella consapevolezza che, oltre alla competenza tecnico-giuridico, oggi l’avvocato debba essere in grado di comprendere le esigenze economico-imprenditoriali dei propri assistiti e interloquire con loro utilizzando il medesimo linguaggio. Componenti del team sono l’avvocato Fabrizio Tarocco (Equity partner), e l’avv. Enrico Debernardi, (Associate).

Il vino è uno dei prodotti che meglio contraddistingue l’identità enogastronomica europea, della quale costituisce un patrimonio culturale da tutelare e valorizzare. Il panorama normativo – inserito com’è nel più ampio perimetro del diritto agro-alimentare – risulta assai variegato, tortuoso ed in costante crescita, rendendo spesso impervio l’orientamento per quanti operino nel mondo del vino, col rischio non marginale di incorrere in illeciti e sanzioni, ovvero di non organizzare la distribuzione, vendita ed esportazione in osservanza della regolamentazione vigente.
In particolare, il diritto vitivinicolo abbraccia ogni aspetto giuridico del settore: dalle norme sulla produzione di vini, a quelle sulla distribuzione, sino alla tutela delle etichette. Esso trova le sue fonti a livello regionale, nazionale ed europeo e coinvolge profili di diritto civile, amministrativo, commerciale, fiscale, industriale e dei segni distintivi.
Nell’ottica di combinare tradizione e innovazione, lo Studio vuole idealmente accompagnare il Cliente per tutto il ciclo produttivo del vino, dalla terra alla tavola.
Il team, composto dagli avvocati David Colombini (Equity Partner) e Chiara Gualerni (Associate), offre una completa assistenza giudiziale e stragiudiziale che, grazie a consolidate esperienze e conoscenze multidisciplinari, si estende a tutti i vari ambiti del diritto vitivinicolo, combinando celerità e completezza.

Uno degli obiettivi più importanti ed innovativi per il futuro dell’Unione Europea è quello di diventare il primo “continente” ad impatto climatico zero entro il 2050, mediante l’attuazione di varie iniziative e proposte ricomprese all’interno del c.d. “Green Deal Europeo”.
Nell’ambito della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2021 (“COP26”), tenutasi a Glasgow, è stato dato risalto alla neonata Global Energy Alliance for People and Planet (“GEAPP”), entità che ha lo scopo di raggiungere un miliardo di persone con energie pulite e rinnovabili entro il 2030, così da prevenire ed evitare 4 miliardi di emissioni di CO2 e la creazione di 150 milioni di posti di lavoro in attività sostenibili.
L’Italia, in attuazione della Strategia Energetica Nazionale (“SEN”), si è posta – inter alia – la finalità di arrivare entro il 2030 ad un sistema elettrico nel quale le energie rinnovabili generate siano tali da coprire una quota pari al 55% della produzione complessiva.
Già solo sulla base di tali prospettive è evidente come le fonti energetiche rinnovabili (e la loro implementazione) rappresentino un settore con il quale gli operatori economici si dovranno necessariamente confrontare, che si tratti di grandi player nel settore dell’energia o di imprese e privati interessati ai benefici che derivano dalla forte propulsione di matrice pubblica ad un’esponenziale crescita del ricorso alla clean energy.
In tale contesto, caratterizzato da crescente attenzione e continua innovazione, lo Studio mette a disposizione dei Clienti un gruppo di lavoro dedicato in grado di rispondere alle molteplici opportunità legate alle energie rinnovabili.
Il team, composto da Federico Canazza (Equity Partner) e da Umberto Averna (Associate), offre un esteso ventaglio di servizi di consulenza e assistenza legale, se necessario anche tramite il coinvolgimento di figure professionali di marcata esperienza provenienti da altri Focus Team.
Nell’ambito del complesso panorama delle energie rinnovabili, lo Studio offre, altresì, l’assistenza e la consulenza settoriale in materia di C.E.R. – Comunità di Energia Rinnovabile, cui è dedicato uno specifico Focus Team.

Il ruolo fondamentale dell’arte è andato in crescendo e assistiamo oggi alla sua declinazione in molti contesti, compreso quello dell’investimento. A partire dal piccolo collezionista di manufatti artistici, antiquari o memorabilia, sino ai grandi fondi internazionali, l’arte – in senso lato – è divenuta non più soltanto un fattore culturale ed estetico ma vero e proprio bene rifugio.
L’inevitabile aumento del grado di complessità e la multidisciplinarietà del settore del collezionismo, ha spinto il nostro Studio a dedicare un apposito focus team a presidio delle innovazioni e degli sviluppi legislativi, di diritto interno e internazionale.
Il team, composto da Francesca Dealessi (Equity Partner) ed Enrico Debernardi (Associate), assiste regolarmente direzioni museali, fondazioni, collezionisti ed operatori del settore dell’arte e dei beni di lusso, società dotate di art collections, enti pubblici, istituzioni finanziarie e private banks, ricercando le soluzioni più idonee a soddisfare al meglio le necessità di ogni Cliente.

L’intelligenza artificiale (IA) rappresenta un fattore centrale del processo di trasformazione digitale della società e dell’economia. La portata innovativa di tale tecnologia investe la maggior parte dei settori produttivi tra cui, a mero titolo esemplificativo, manifatturiero, energetico, sanitario, robotica, mobilità, aerospazio e alimentare.
Gli operatori economici che si occupano di sviluppare tale tecnologia, o anche solo di integrarla all’interno dei propri processi produttivi, si debbono necessariamente confrontare con le nuove problematiche giuridiche poste dall’emersione dell’IA (con rilevanti implicazioni in tema di diritto assicurativo, diritto della proprietà intellettuale ed industriale, diritto della concorrenza, diritto della privacy e diritti della persona, responsabilità civile e responsabilità da prodotto, assetti proprietari dei c.d. big data) nonché con un contesto di rapida proliferazione della normativa di settore.
In questo scenario in continua evoluzione, lo Studio mette a disposizione dei Clienti un gruppo di lavoro dedicato in grado di rispondere alle molteplici e crescenti necessità legate alla IA.
Il team, composto dal Prof. Marco Ricolfi (Equity Partner; professore ordinario di diritto commerciale presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Torino) e da Alessio Chiabotto (Partner; membro della Commissione Intelligenza Artificiale presso il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Torino), offre un ampio e trasversale ventaglio di servizi di consulenza e assistenza legale, se del caso anche tramite il coinvolgimento di figure professionali di notevole esperienza provenienti da altri Focus Team.

La comunicazione fra cose (Internet of things o, semplicemente, IoT) svolge un ruolo fondamentale e imprescindibile nei diversi settori produttivi e nella vita quotidiana, sempre più spesso connotati da sviluppo tecnologico in rapida evoluzione.
Una massa pressoché infinita di informazioni (Big Data) sono diventate disponibili a partire dal momento in cui qualsiasi operazione della nostra vita quotidiana (un pagamento, una chiamata telefonica, un messaggio on line e così via) è stata affidata a dispositivi c.d. “smart”, basati sulle tecnologie dell’informazione (IT), e quindi i dati da essi generati hanno potuto essere registrati, immagazzinati, riutilizzati e incrociati grazie al crescere delle capacità di computazione messe a nostra disposizione dalla tecnologia digitale.
Se i Big Data hanno potuto inizialmente essere pensati come riferiti alle comunicazioni fra persone, il salto di qualità successivo è costituito dalla comunicazione fra cose: l’Internet of things (IoT), grazie al quale, a titolo di esempio, i dati di consumo dell’energia elettrica, come anche quelli tratti dai movimenti dei veicoli, dai frigoriferi, dai motori degli aerei e dai pneumatici, dagli interfono o dagli aspirapolvere robot che troviamo nelle nostre case, sono rilevati da sensori alla periferia e trasmessi al centro.
Interfono, termostati, telecomandi, dispositivi che trovano applicazione in campo medico, nei diversi settori produttivi o domestici sono infatti dotati di sensori e attivatori. Attraverso questi passano più comunicazioni.
Questo flusso costante di comunicazioni fra cose comporta questioni giuridiche delicate in molteplici ambiti, tra cui in materia di protezione dei dati, di responsabilità del produttore, di responsabilità contrattuale, di proprietà intellettuale e di diritto della concorrenza.
In questo contesto lo Studio mette a disposizione dei Clienti un gruppo di lavoro dedicato.
Il team, composto dal Prof. Marco Ricolfi (Equity Partner; professore ordinario di diritto commerciale presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Torino) e da Chiara Corradini (Associate), offre un ampio e trasversale ventaglio di servizi di consulenza e assistenza legale, se del caso anche tramite il coinvolgimento di figure professionali di notevole esperienza provenienti da altri Focus Team.

In un mondo ormai dominato dalle immagini, le fotografie rappresentano un patrimonio da proteggere e tutelare: non solo quelle qualificabili come “opere d’arte”, ma anche le semplici fotografie che ritraggono persone, aspetti, elementi o fatti della vita naturale o sociale. Tale patrimonio gode a livello italiano di una disciplina complessa coagulata sostanzialmente nella Legge sulla protezione del diritto d’autore e di altri diritti connessi al suo esercizio (n. 633 del 22 aprile 1941) che, dopo continue evoluzioni, è approdata ad una disciplina a “doppio binario” in bilico tra opera protetta, diritti connessi e semplici fotografie prive di tutela.
L’esigenza di padroneggiare tale materia non è limitata ai soli professionisti che hanno fatto della fotografia il loro lavoro, ma si pone, oltre che con riferimento alla sfera privata delle persone, in ogni ambito commerciale, ove il messaggio promozionale di prodotti e servizi è sempre più affidato alle immagini.
La legge sul diritto d’autore offre diverse misure di tutela, a seconda che la fotografia possa essere qualificata come un’opera d’arte oppure come una semplice fotografia, priva di carattere creativo. Nel contempo, in ragione della diversa rilevanza e dei diversi ambiti di utilizzazione della fotografia, la sua tutela può abbracciare ulteriori settori del nostro ordinamento, quali il diritto della concorrenza, il diritto della proprietà industriale, il diritto alla privacy o il diritto all’immagine.
Per rispondere alle crescenti esigenze di tutela delle immagini lo Studio mette a disposizione dei Clienti un gruppo di lavoro dedicato. Il team, composto dagli avvocati Fabrizio Tarocco (Equity Partner) e Maria Olympia Pene Vidari (Senior Lawyer), offre un’attività di consulenza ed assistenza legale che, grazie alle consolidate esperienze e conoscenze multidisciplinari, si estende a tutti i diversi ambiti di protezione della fotografia.

I minibond sono obbligazioni o titoli di debito a medio-lungo termine emessi da PMI per reperire liquidità finalizzate a piani di sviluppo, operazioni straordinarie di investimento o di refinancing. Essi rappresentano una forma di finanziamento alternativa e complementare al tradizionale canale bancario che consente alle PMI di ridurre la dipendenza dal credito bancario e di accedere al mercato competitivo degli investitori istituzionali, anche in vista di successive operazioni più complesse sul mercato dei capitali, quali la quotazione in borsa.
Con questo strumento le PMI reperiscono fonti di finanziamento, emettendo titoli di debito destinati ad essere sottoscritti da investitori istituzionali (banche, imprese di investimento, SGR, SICAV), che intendono supportare il loro progetto di crescita.
Grazie alle novità normative introdotte a partire dal 2012 con il c.d. Decreto Sviluppo, le quali hanno rimosso i precedenti limiti fiscali e amministrativi, le emissioni di minibond si sono gradualmente diffuse, tanto che Borsa Italiana ha creato un segmento ad hoc del mercato ExtraMOT, dove poter negoziare i relativi titoli di debito. Secondo il Barometro Minibond aggiornato al 31 dicembre 2021, dalla nascita del mercato dei minibond (2014) ad oggi sono stati emessi 970 minibond per un controvalore di circa EUR 6,6Mld, di cui 397 quotati sul segmento ExtraMOT PRO3 di Borsa Italiana e 570 collocati privatamente.
Lo Studio mette a disposizione dei Clienti un gruppo di lavoro dedicato che ha maturato una significativa esperienza nell’assistenza di PMI ed investitori istituzionali in relazione ad operazioni di minibond. Il team, composto dagli avvocati Andrea Bernardini (Equity Partner) e Maria Olympia Pene Vidari (Senior Lawyer), offre una completa assistenza estesa a tutte le fasi che caratterizzano i minibond: dalla strutturazione dell’operazione e predisposizione dei documenti contrattuali propedeutici all’emissione e sottoscrizione, alla successiva fase di gestione di rimborso dei minibond in relazione a richieste di waiver, rimodulazioni del piano di ammortamento o modifiche del regolamento del prestito.

L’iniziativa della Commissione Europea “New Deal for Consumers” ha preso le mosse dal quadro esistente della politica dei Consumatori, compiendo un passo in avanti volto a rafforzare l’applicazione del diritto dell’UE in materia di tutela dei consumatori, per garantire sia ai cittadini sia alle imprese un livello elevato di protezione e di certezza in un mercato che sta rapidamente cambiando.
Nell’ambito di questo progetto sono ricomprese 4 direttive: la Direttiva Omnibus (2019/2161/UE), con l’obiettivo di modernizzare la disciplina in materia di diritto dei consumatori attraverso modifiche a Direttive esistenti, la Direttiva sui Ricorsi Collettivi (9223/20/UE), volta ad aggiornare la disciplina relativa alle azioni rappresentative a tutela degli interessi collettivi dei consumatori, nonché le Direttive sui contenuti digitali (2019/770/UE) e sulla vendita dei beni (2019/771/UE).
Nel contesto italiano, a partire dal 01 gennaio 2022 sono divenuti efficaci i decreti di recepimento (D. lgs. 170 e 173 del 2021) di queste due ultime direttive contenenti norme specifiche in materia di contratti di fornitura di contenuti e servizi digitali e modifiche della disciplina già esistente sulla vendita dei beni; per quanto riguarda la direttiva Omnibus, invece, in Italia, è attualmente in corso l’iter di recepimento.
Per affrontare le sfide del nuovo mercato in evoluzione, lo Studio mette a disposizione dei Clienti un gruppo di lavoro dedicato in grado di far fronte alle nuove esigenze, sia dei consumatori di veder compiutamente tutelati i loro diritti, sia delle imprese, che dovranno adeguare le loro pratiche commerciali alle direttive europee in una nuova ottica di modernizzazione e sviluppo digitale.
Il team è composto dagli avvocati Riccardo Bacci (Equity Partner) e Chiara Gualerni (Associate), i quali offrono consulenza specifica ed assistenza legale su questi specifici temi.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) rappresenta per le imprese una grande occasione di progresso ed innovazione, considerato l’ammontare delle risorse dedicate, lo stimolo agli investimenti che determina ed il quadro di riforme in cui si inserisce.
Le sei missioni indicate nel Piano con orizzonte 2021-2026 riguardano: digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo; rivoluzione verde e transizione ecologica; infrastrutture per una mobilità sostenibile; istruzione e ricerca; coesione e inclusione; salute.
Lo Studio ha strutturato un gruppo di lavoro dedicato, in grado di rispondere alle necessità legate al PNRR ed alle opportunità ad esso connesse: compliance legale dell’azienda in funzione dei bandi di gara, anche in accompagnamento con gli advisor dell’impresa; consulenza per la creazione di aggregazioni fra imprese; assistenza legale nella predisposizione della domanda in fase di gara e in quella successiva; rapporti con banche ed Istituzioni e relativa contrattualistica.
Il team, che fa riferimento all’avv. David Colombini (Equity Partner) ed all’avv. Andrea Perino (Associate), offre un ampio e trasversale ventaglio di servizi di consulenza ed assistenza legale, anche tramite il coinvolgimento di figure professionali provenienti da altri focus team dello Studio.

Il private enforcement del diritto antitrust, ovvero il contenzioso avente ad oggetto il risarcimento dei danni richiesto da privati, sia imprese, sia consumatori, a causa della violazione, da parte di altre imprese, delle regole a tutela della concorrenza e del mercato (in particolare intese ed abusi di posizione dominante) costituisce un fenomeno in rapida crescita.
Questo tipo di contenzioso è caratterizzato da alta complessità tecnica e dall’incrocio tra tematiche di natura strettamente legale e tematiche economiche.
Il focus team composto da Federico Benincasa (Partner) e Fabrizio Abrate (Associate) ha acquisito rilevante esperienza in questo campo e collabora con economisti di primario livello, essendo quindi in grado di offrire assistenza qualificata a tutte le parti in causa.

Il termine Fintech definisce i processi di innovazione finanziaria che si basano sull’utilizzo di nuove tecnologie informatiche.
In tale contesto, la rapidità e la forza dirompente dell’evoluzione tecnologica in ambito finanziario impongono, da un lato, al legislatore – nazionale e sovrannazionale – la sfida di dettare una regolamentazione efficace per i nuovi strumenti finanziari; dall’altro, richiedono agli operatori del mercato la capacità di sfruttare le nuove possibilità fornite dall’innovazione tecnologica, orientandosi nel reticolo di norme che regolano la materia.
In questo scenario in evoluzione, lo Studio mette a disposizione dei Clienti un gruppo di lavoro dedicato, in grado di rispondere alle molteplici e crescenti necessità legate alla regolamentazione delle nuove tecnologie in ambito finanziario.
Il team, composto da Federico Restano (Equity Partner; che vanta una consolidata esperienza nel capo del Fintech) e da Alberto Gazzola (Associate), offre una vasta gamma di servizi di consulenza e assistenza legale.

La tecnologia blockchain trova un impiego sempre più diffuso ed ormai esteso anche alla contrattualistica, essendo alla base degli smart contracts, contenitori di clausole contrattuali codificate in linguaggio informatico che rendono possibile l’auto-esecuzione dei termini programmati dalle Parti al verificarsi di determinate condizioni secondo la funzione “if … / then …”.
Il ricorso agli smart contracts consente di conseguire vantaggi immediati in termini di certezza, immodificabilità e trasparenza dei rapporti giuridici e si presta all’utilizzo nei settori, tra l’altro, assicurativo, della logistica e finanziario.
In questo contesto lo Studio mette a disposizione dei Clienti un gruppo di lavoro dedicato.
Il Team, composto dagli avvocati Franco Galiano (Equity Partner) ed Ivano Longo (Associate), entrambi esperti di diritto assicurativo, offre un ampio e trasversale ventaglio di servizi di consulenza e assistenza legale, se del caso anche tramite il coinvolgimento di figure professionali di notevole esperienza provenienti da altri Focus Teams.

Al di fuori dei confini americani, l’Italia è stato il primo paese in Europa ad introdurre la nuova forma giuridica delle Società Benefit, caratterizzate dalla peculiarità che nell’esercizio di un’attività economica, oltre allo scopo di dividerne gli utili, perseguono una o più finalità di beneficio comune e operano in modo responsabile, sostenibile e trasparente nei confronti di persone, comunità, territori e ambiente, beni ed attività culturali e sociali, enti ed associazioni ed altri portatori di interesse.
La scelta di nascere o diventare una Società Benefit è dunque finalizzata a conseguire un vantaggio reputazionale qualificandosi come impresa che opera in modo responsabile e sostenibile volta a rivolgersi ad un mercato imprenditoriale innovativo sempre più attento alle questioni ambientali, sociali e culturali.
Le società che intendano trasformarsi in Società Benefit devono modificare l’atto costitutivo o lo statuto indicando, nella sfera del proprio oggetto sociale, le finalità specifiche di beneficio comune che desiderano perseguire e redigere annualmente una relazione sulle modalità di perseguimento del beneficio comune.
Weigmann Studio Legale, grazie ad un team composto dall’avv. Giovanni Gazzola (Equity Partner) e dall’avv. Georgiana Colac (Associate) è in grado di fornire consulenza ed assistenza legale alle società nelle fasi del processo di costituzione o di trasformazione in Società Benefit, oltre che in tutti gli adempimenti richiesti dalla normativa partendo dall’aggiornamento dello Statuto fino alla predisposizione o revisione della reportistica annuale.

Il mondo delle Start-up e delle PMI innovative rappresenta uno scenario in continua evoluzione, che necessita di assistenza strategica finalizzata alla valorizzazione del progetto, nonché di competenze legali sulle particolarità normative e regolamentari del settore.
La nostra attività di consulenza copre l’intera vita della nuova impresa, spaziando dalla fase iniziale di valutazione della sussistenza dei requisiti per l’accesso al regime di Start Up innovativa o di PMI innovativa alla selezione dei meccanismi di raccolta del capitale – con particolare riguardo agli incentivi fiscali applicabili – sino alla fase di sviluppo del business (ivi compresa la eventuale trasformazione da Start Up a PMI innovativa).
In particolare, lo Studio offre assistenza qualificata sulla definizione della struttura societaria e dei rapporti tra i soci operativi e soci di investimento, con strategie che possano trarre il maggior beneficio possibile dalla elasticità propria del regime derogatorio delle Start Up innovative rispetto alla normativa societaria ordinaria, nonché sulla regolamentazione della corporate governance e dei piani di retribuzione e incentivazione dei manager.
Il team, composto da Federico Restano (Equity Partner), Federico Benincasa (Partner) ed Elena Canale (Associate), offre un ampio e trasversale ventaglio di servizi di consulenza e assistenza legale, se del caso anche tramite il coinvolgimento di figure professionali di notevole esperienza provenienti da altri Focus Team.

Il Terzo settore rappresenta una realtà in continua espansione che, al contempo, è oggetto di un recente importante processo di riforma volto a superare la frammentazione normativa che ha a lungo caratterizzato la disciplina.
Il recente Codice del Terzo settore fornisce una cornice unitaria nella quale ricomprendere regimi e forme giuridiche adatte a consentire e ad agevolare il corretto inquadramento e la corretta gestione degli enti. In particolar modo, la nuova epocale riforma ha introdotto elementi di grande impatto sia sotto il profilo interno della compagine organizzativa sia sotto il profilo esterno dei rapporti con la pubblica amministrazione.
Al fine di offrire soluzioni giuridiche concrete a tutti gli attori del rinnovato mondo del Terzo settore, lo Studio mette a disposizione dei Clienti un gruppo di lavoro dedicato composto dal prof. avv. Guido Canale (Equity Partner) e dal prof. avv. Ivan Libero Nocera (Of Counsel), in modo da fornire servizi di consulenza e assistenza legale idonei ad affrontare al meglio le problematiche che presenta l’applicazione di una disciplina ancora in corso di assestamento.

La circolazione dei modelli giuridici ha determinato, anche nell’ambito dei sistemi di diritto continentale, un processo di recepimento e progressiva diffusione di istituti capaci di determinare situazioni di destinazione patrimoniale, con conseguente separazione o segregazione di patrimoni.
Tra gli istituti giuridici più flessibili e dinamici in grado di dare una risposta alle esigenze di garanzia e separazione patrimoniale emerse nella prassi negoziale si annovera il trust che, con la sua attitudine a segregare beni immobili o mobili che vengono posti sotto la cura e gestione di un soggetto (trustee) libero di amministrarli e di disporne senza che il vincolo si perda, al fine del perseguimento di una finalità meritevole di tutela e/o per il soddisfacimento di uno o più beneficiari determinati, ha trovato ampia diffusione nell’ordinamento italiano, grazie anche alla ratifica della Convenzione dell’Aja del 1985.
Il trust viene efficacemente impiegato quale strumento di pianificazione successoria, di tutela della famiglia e delle unioni di fatto nonché dei soggetti deboli, nei rapporti commerciali e nell’ambito di procedure concorsuali e di operazioni di ristrutturazione aziendale.
Lo Studio mette a disposizione un gruppo di lavoro dedicato in grado di supportare i Clienti innanzi alle molteplici declinazioni che l’istituto del trust è in grado di assumere in relazione alle finalità in concreto perseguite e alle conseguenze che siffatto strumento è in grado di produrre sul piano applicativo.
Il team, composto da Matteo Rossomando (Equity Partner) e da Serena Palma (Associate; dottore di ricerca in diritto privato), offre un ampio e trasversale ventaglio di servizi di consulenza e assistenza legale, con anche la possibilità di coinvolgere figure professionali di notevole esperienza in materia che lavorano in combinata con lo Studio.